[Recensione] Ghemon - ORCHIdee

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Principe19
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ghemon_OrchideeQuando mi trovo a scrivere recensioni o, come amo chiamarle, "analisi" di dischi, non riesco mai a non farmi coinvolgere da quello che a primo impatto un pezzo mi ha dato. Dalle vibrazioni del suono, dal testo. Quindi nonostante mi metta bene al lavoro prevale sempre una componente che è data dall'emozione più pura. Certo, gli ascolti successivi mi aiutano ad inquadrare meglio, per carità... però, boh, quello che scrivo di solito è sempre figlio delle prime pulsazioni che ho sentito.
    Il periodo di attesa per "ORCHIdee" è stato molto lungo e ha avuto, da un punto di vista strettamente personale, moltissimi alti e ancor più bassi. Nelle settimane precedenti sono addirittura stato sull'orlo di una nevrosi assurda e non appena ho ascoltato "Adesso sono qui", il primo estratto, ho pensato: "Tu guarda che esce un disco così positivo e non potrò godermelo." Come nel più comune tra questi casi, infatti, essendo molto giù, guardavo all'orizzonte molto negativamente ignaro che i problemi possono intraprendere, anche improvvisamente, la via della risoluzione.

    Con il disco, sarà amore puro.
    Chi mi conosce sa che amo Ghemon a livelli da groupie degli anni Settanta e, oltre i soliti legami che l'ascoltatore tesse (nella sua mente) con l'artista, per me, riguardo Gianluca c'è sempre stato di più. Coincidenze, parallelismi, somiglianze... insomma, una serie di cose che hanno alzato la figura del noto "cantante confidenziale" (come il rapper e cantautore avellinese si è autodefinito) a vera e propria icona nella mia vita. Anche stavolta, questa sorta di magia non è mancata all'appuntamento. Dopo l'uscita di quel singolo, infatti, la mia vita ha intrapreso un percorso in discesa. Percorso circondato da un ambiente e da un'atmosfera fottutamente sereni e colorati. Ed ecco che anch'io, dopo tante peripezie, ADESSO SONO QUI.
    Ordinata la mia signed edition (Ghemon ha firmato 300 copie che ha poi spedito a casa dei destinatari), ho atteso che arrivasse. I tre giorni di ritardo del corriere però, mi hanno costretto a venir meno alla promessa che m'ero fatto. Ovvero ascoltare "ORCHIdee" per la prima volta solo dalla copia fisica. Usufruendo dello streaming di Rockit ho ascoltato tutta la notte il disco e l'indomani sono andato a scuola avvolto da quelle emozioni che solo Ghemon riesce a darmi. Avevo anche sonno, sì ma... non c'è un prezzo per esperienze del genere. Chi ama questa musica può capirmi perchè sa che si tratta di emozioni pure, incondizionate e che oltrepassano tutto. Non finirò mai di ringraziare l'hip hop per le lenti che mi ha concesso per guardare il mondo. La mia vita è infatti migliorata.
    Ho usato l'espressione "questa musica" ma, se dovessi inquadrare l'album del dottor Picariello (per chi non lo sapesse è laureato in legge) in un contesto puramente rap, oltre che essere linciato dai puristi di turno, commetterei uno sbaglio enorme. Sicuramente, il messaggio così come l'attitudine, appartengono alla famiglia della doppia acca (lo stesso Ghemon tempo fa affermò che l'hip hop non si fa, hip hop si è e si può dare un messaggio del tipo anche suonando bossanova) ma il suono e lo stile mi riportano più a una matrice soul e mi ricordano alcuni artisti, tra cui D'Angelo e Lewis Taylor (che ho scoperto pochi mesi fa proprio grazie a G), che ho in comune con Ghemon nelle playlist.
    Se dovessi seguire il modus usato da i miei (se così posso chiamarli, dato che il mio non è un lavoro) colleghi direi senza dubbio che "ORCHIdee" è una novità nel panorama musicale italiano perchè stravolge un pò i canoni di quel genere musicale che tanto occupa le nostre classifiche da due anni a questa parte. Senza dimenticare che il disco è stato prodotto da prodotto da Marco Olivi e Tommaso Colliva (quest'ultimo fondatore dei Calibro 35 e già collaboratore di Muse, Ministri, Marta sui Tubi, Finardi, Mauro Pagani), e che è stato suonato da musicisti del calibro di Rodrigo D'Erasmo degli Afterhours e Patrick Benifei di Casino Royale e Bluebeaters metto da parte questi aspetti per focalizzarmi su uno prettamente più emozionale. Come ho scritto nell'introduzione di quest'analisi, sono sempre condizionato, nella stesura di queste, dal primo ascolto. E i primi ascolti alle tracce di questo disco mi hanno travolto come fossero un fiume in piena. Le solite corrispondenze e congruenze fanno da sfondo a una sintonia totale che ho con queste tracce. Le ho definite "fotografie di attimi dell'anima". Nell'album troviamo infatti i soliti pezzi non d'amore ma sull'amore (anche se "Crimine" la dedicherei alla mia lei cento volte al giorno) e cronache di momenti più leggeri. Si parla di racconti di attimi nei quali leggo me stesso. Questo disco mi fa immaginare caldi pomeriggi estivi dove si può guardare al futuro più prossimo con assoluta tranquillità, locali jazz avvolti dal fumo e spiagge dove batte forte il sole ma non c'è caldo. E' un disco leggero, scorre e non si fa skippare. Forse sono troppo buono però fidatevi, "ORCHIdee" merita veramente di essere acquistato e ascoltato almeno duemila volte da qui all'ultimo giorno dello vostra vita. Il principe del rap italiano (a lui ho rubato il mio nickname, scusa G) è tornato, ed è tornato col botto.

    P.S.: L'etichetta è ovviamente Macro Beats e la casa di distribuzione è Artist First.

    Ho detto che non vi avrei parlato delle tracce ma... attenzione a "Fuoriluogo ovunque". Capirete perchè, è un pezzone.

    TRACKLIST:

    01) Adesso sono qui
    02) Quando Imparerò
    03) Da lei (Con lo scudo e la spada)
    04) Fuoriluogo ovunque
    05) Il mostro
    06) Smetti di parlare
    07) Tutto sbagliato
    08) Nessuno vale quanto te
    09) Ogni benedetto giorno
    10) Crimine
    11) Pomeriggi svogliati
    12) Veleno
    13) L’Ultima linea[/font][/CODE]

    Edited by Crouch - 14/6/2014, 18:11
     
    Top
    .
  2.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    OFR Admin
    Posts
    4,818

    Status
    Anonymous
    Complimenti, recensione completissima, mi hai preso, ho letto tutto senza problemi (e io di norma non amo le recensioni haha). Non posso dire di trovarmi d'accordo per il semplice motivo che hai parlato delle tue emozioni, di una tua parte intima, e chiaramente non è uguale per tutti. Ma per le analisi che hai fatto sul disco in sé mi trovo d'accordo.
    L'ultimo Ghemon, questo Ghemon, non lo amo più, è la classica frase ma "lo preferivo prima". Ciò nonostante credo che con questo disco abbia alzato parecchio il livello, non è propriamente rap, non è propriamente pop, non è propriamente soul... Insomma, è Ghemon.
     
    Top
    .
  3. taburn2002
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Bella recensione a me però non è piaciuto :(
     
    Top
    .
2 replies since 14/6/2014, 16:29   464 views
  Share  
.